- Ricomincio da qui -
“Siccome la vita è un tessuto continuo, siccome qualsiasi inizio è arbitrario, allora è perfettamente legittimo di cominciare la narrazione in medias res, in un momento qualsiasi.”
Italo Calvino, Lezioni americane
22 Gennaio 2019
Dilemmi.
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Ho riguardato le mie foto su Facebook provando a mettermi dalla parte di chi, ricevuta l’amicizia, va a vedere chi sono e cosa faccio.
Ho pensato alla necessità di esistere e di estendere la propria esistenza lavorativa, quotidiana ed emotiva in una dimensione social, aperta a mondi vasti e sconosciuti.
Ho immaginato questo cyberspazio e il nostro esser-ci… il brivido del salto nel vuoto o la poesia di un messaggio dentro una bottiglia che naviga nell’oceano infinito, l’oceano instabile e pericoloso.
Ho visto in questa vastità l’identità disperdersi, frantumarsi e moltiplicarsi.
Potere esser-multipli: numerosi noi stessi o multipli degli altri?
L’esistere qui mi sembra subordinato all’apparire, non c’è scissione tra i due aspetti. Per mostrare bisogna apparire, dimostrare di essere. Questo mi stanca.
Ho ripensato all’esser-gettati heideggeriano steso nella dimensione del web.
Come stiamo in questo mondo? Possiamo perderci, incontrare, cercare, trovare e diventare… Nei nostri Diari c’è il nostro tempo (anche quello perso). Di questa temporalità rimane traccia.
Proviamo a girarci indietro – non ci inghiottirà l’Ade – ci riconosciamo?
Cosa ci rende autenticamente noi qui e altrove?
In pittura cerco ancora quel punto d’incontro tra l’essere e il non essere, tra l’apparire e sparire.
Dipingo e poi cancello, sovrappongo pennellare grigio medio, m’impongo delle regole ma non so esattamente dove fermarmi… Dove si trova quel punto lì, tra il visibile e l’invisibile.
https://soniagiambrone.wordpress.com/2018/03/12/la-questione-del-cambiamento/
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